Nonostante la ripresa con la stagione estiva abbia garantito un po’ di sollievo al settore turistico e, in minima parte, all’industria degli eventi, il nostro paese, come gran parte del mondo, ha sofferto e sta soffrendo i gravi effetti della pandemia Covid-19.
Questo evento traumatico non solo ha prodotto una brusca battuta d’arresto per l’economia mondiale, ma ha avuto effetti molto più profondi, probabilmente destinati a durare. Ha sconvolto il nostro modo di vivere, di lavorare, di relazionarci, e pone domande sul futuro di una società sempre più tecnologica e globale: come sarà il nostro new normal?
E’ ad alcune di queste domande che prova a dare risposta Marco, con alcune considerazioni condivise anche sul sito di ICE-Agenzia (che da sempre si pone l’obiettivo di portare il Sistema Italia all’estero e di aiutare le imprese nel loro processo di internazionalizzazione) e in un suo recente articolo su LinkedIn.
L’industria delle fiere alle prese con il suo Cigno Nero
E’ interessante notare come nell’ottobre del 2019, Marco Giberti, uno tra i più conosciuti ed apprezzati esperti del business fieristico internazionale, avesse pubblicato uno stimolante articolo intitolato “Looking for the Black Swan in the live events industry”, prendendo spunto dal famoso libro di Nassim Nicholas Taleb, “The Black Swan”, in cui l’autore si concentra sull’impatto estremo che rari ed imprevedibili eventi hanno sulle nostre vite.
Cos’è questo Cigno Nero?
La sua teoria è una metafora per descrivere un evento, un accadimento che arriva come una sorpresa, un fulmine a ciel sereno che provoca pesanti effetti e viene spesso impropriamente razionalizzato con il senno di poi. Diversi settori come la musica, i trasporti e l’ospitalità hanno già sperimentato la disruption da cigno nero – pensiamo a Netflix, Spotify, Uber e Airbnb – che ha drammaticamente cambiato il rapporto buyer-seller di quelle specifiche industrie.
Nel suo articolo, Giberti espone le sue idee riguardo al possibile arrivo del cigno nero nel mondo delle fiere e degli eventi presenziali, e di come gli organizzatori dovrebbero affrontare e prepararsi per questa disruption.
La transizione fisico-digitale: un gap ancora da colmare
Il problema oggi è che la tecnologia continua ad avanzare rapidamente, mentre il cambiamento sociale non ha la stessa andatura. C’è un gap crescente tra evoluzione tecnologica e sociale, esiste un vuoto culturale che crea problemi, e settori storicamente radicati nelle relazioni interpersonali saranno i primi a fare i conti con questo disallineamento.
Mentre fino a Gennaio di quest’anno il problema sembrava proiettato prevalentemente verso un futuro lontano, ora che molti aspetti dei grandi eventi fisici sono giocoforza vietati o pesantemente limitati (e probabilmente lo resteranno ancora per qualche tempo), non esiste questione più attuale.
Eventi digitali: un’idea presente da lungo tempo
Fiere, eventi e conferenze sono stati cancellati o rinviati negli ultimi mesi e, ora più che mai, sentiamo continuamente parlare di eventi fisici che diventano digitali. A dire il vero, è da un po’ che si discute di soluzioni virtuali o digitali, nonostante le esperienze face-to-face, di persona, siano di gran lunga più apprezzate perché in grado di generare maggior valore commerciale e opportunità d’affari rispetto a qualsiasi altro canale di marketing.
In passato, il settore delle fiere professionali e degli eventi ha affrontato altre gravi crisi, ma ha saputo riprendersi e diventare più forte. La differenza tra il passato ed oggi è che esistono piattaforme migliori che possono aiutare le aziende a promuovere digitalmente i loro marchi, prodotti e servizi, a creare un senso di comunità, nel rispetto del distanziamento sociale o, per dirla meglio, del distanziamento fisico, che è e continuerà ad essere richiesto per parecchio tempo.
Sebbene possa sembrare illogico, un modo per far crescere gli eventi presenziali è quello di mescolarli con opzioni digitali.
Il digitale diventerà il nostro New Normal?
La soluzione digitale non sostituirà mai completamente l’esperienza dal vivo in fiere ed eventi, nulla può davvero sostituire l’interazione umana. Le relazioni H2H (human-to-human) rimarranno sempre predominanti per fare affari.
Tuttavia, la fusione tra evento fisico ed esperienza digitale in quest’epoca turbolenta e senza precedenti è un modo per l’industria di dimostrare la sua capacità di trasformarsi continuamente, creare nuovi ibridi, raggiungere un nuovo pubblico ed esplorare una nuova crescita. Che alla fine porterà ad una nuova normalità a superare questo cigno nero anche nelle fiere.