Siamo ormai agli sgoccioli di questo 2020, e in molti nel mercato fieristico e dell’intrattenimento si stanno domandando quando il loro settore potrà di nuovo assaporare l’emozione dei grandi eventi.
2021: un ritorno alla normalità?
Nonostante la convivenza con il virus diventi man mano più tollerabile e ormai parte della nostra quotidianità, ancora non si vede una fine a breve termine di tutte le politiche restrittive volte al contenimento della pandemia. Questa prolungata incertezza è riflessa anche nei recenti annunci dei grandi organizzatori di fiere e concerti, i quali si stanno già muovendo per spostare gli eventi principali all’anno successivo (caso emblematico è Venditalia, rimandata a primavera 2022).
In questo contesto abbiamo più volte parlato di fiere virtuali: come sceglierli, errori da non commettere e come correggere il tiro in questi casi.
Insieme a queste best practice, occorre tuttavia avere anche la consapevolezza che le fiere online non siano meramente un palliativo in attesa di un ritorno alla normalità, ma che siano:
1. Qui per restare;
2. Esse stesse il new normal.
Le fiere virtuali sono il nostro new normal
E’ importante approcciare le fiere digitali nel 2021 con questa forma mentis, poiché l’importanza data a questo tipo di eventi è ciò che spesso dà il passo e l’attenzione con cui si affrontano le nuove sfide ad essi legate e, di conseguenza, quanto si lavori nella giusta direzione per integrarli al meglio all’interno della propria strategia di marketing.
Ecco, quindi, alcuni consigli per iniziare questo percorso, e cominciare il 2021 all’insegna delle fiere digitali, con il piede giusto.
Flessibilità
Al contrario degli eventi fisici, i cui orari, padiglioni, posizione geografica e localizzazione degli espositori sono rigidi e definiti, il digitale è regno incontrastato della flessibilità.
Scomparendo praticamente del tutto le complicazioni logistiche, è possibile capitalizzare su registrazioni, follow up, ri-pianificazione dell’ultimo minuto dei contenuti e la possibilità di gestire gli incontri con prospect e partners in un arco di tempo che va oltre le specifiche giornate dedicate alla fiera virtuale.
Impariamo a ragionare in maniera flessibile per sfruttare al massimo questi vantaggi.
Modello Hub and Spoke
Come la ruota della bicicletta (hub: mozzo, spoke: raggi), il modello Hub and Spoke prevede un punto di accentramento che comunica poi con altrettanti più piccoli dislocati all’esterno.
Applicato alle fiere, si intende un evento virtuale di grandi dimensioni in termini di ospiti, tecnologia, sguardo sul mercato e aziende leader del settore, per attivare un dibattito globale ad ampio respiro sui temi rilevanti, per poi adattarne parte dei contenuti anche in micro-eventi più piccoli e locali, in cui il messaggio verrà ritagliato su misura in virtù dei localismi di quello specifico pubblico.
In questo modo, a cascata, si potranno presidiare sia il mercato globale con i suoi grandi attori, sia le nicchie minori ma più probabilmente inesplorate.
Interdisciplinarietà in azienda
I vantaggi delle fiere digitali, ma in generale di questo nuovo modo di comunicare, non devono restringersi a scatola chiusa solo nel periodo dell’evento, ma sono occasioni per inserire nuovi paradigmi relazionali anche all’interno delle aziende.
I vari team, che in un normale giorno d’ufficio avrebbero dovuto organizzare complicati meeting in persona e sgomitare per prenotare le sale riunioni, possono finalmente lavorare gomito a gomito con un semplice click su Teams, Slack, Zoom, Skype o qualsiasi altra tecnologia preposta alle videoconferenze.
Il beneficio di questo confronto fra Marketing, Sales e IT sarà un’organizzazione non più a compartimenti stagni, con mutuo beneficio e un allineamento su messaggio, canali e tecnologie ICT da utilizzare.
MQM – Marketing Qualified Meetings
Al termine di ogni evento, uno dei KPI più importanti per misurare effettivamente il proprio successo, è il numero di MQL-Marketing Qualified Leads ottenuti.
Ora le barriere geografiche vengono abbattute dalla tecnologia, è tempo di fare un ulteriore passo avanti ed iniziare a parlare piuttosto di MQM-Marketing Qualified Meetings: la possibilità per i vostri lead di prenotare in modo automatico o semi-automatico direttamente un appuntamento follow-on con un esperto del settore, un tecnico o qualsiasi altro rappresentante della vostra azienda che possa rispondere alle domande e guidarli ancor più rapidamente alla conversione in clienti.